Il turchese: la pietra dell’estate
Non c’è estate che non venga accostata al mare, al sole, al relax, l’aria aperta…e al turchese (ed al corallo come abbiamo visto).
Già, perché la pietra estiva per eccellenza è proprio questa, con i suoi colori che spaziano dal verde acquamarina all’azzurro cobalto, e possibili venature grigio-nerastre. Proprio da questa pietra prende il nome il colore che altrimenti sarebbe indefinibile: turchese o turquoise, appunto.
Ma da cosa è composto un turchese e come può essere abbinato per indossarlo al meglio? Qui vi diamo qualche dritta.
Storia ed usi legati al turchese: la pietra preferita da Cleopatra
Il turchese (o “la” turchese, se ci riferiamo al suo essere pietra), è un minerale con i colori che abbiamo nominato prima, ed ha la caratteristica di essere opaco. Un turchese in natura già brillante e particolarmente colorato è davvero raro e prezioso. Se perciò lo trovate nella versione lucida, vuol dire che è stato lavorato, oppure che si tratta di pasta di turchese (anche di qualità, ma completamente diversa dalla pietra turchese in sé, perché spesso viene adoperata in bigiotteria).
Le sue virtù di bellezza sono note fin dal tempo degli antichi Egizi (il primo gioiello in turchese è stato infatti trovato proprio in una tomba egizia risalente ad 8 mila anni fa), che lo utilizzavano per i loro monili (era la pietra preferita da Cleopatra), soprattutto nel taglio cabochon.
Anche gli Aztechi, i Maya e gli Incas apprezzavano il turchese, così come gli antichi romani.
In genere, nelle civiltà antiche il turchese era associato ad una pietra dal buon augurio e portafortuna. In particolare veniva considerato un amuleto per dare coraggio ai guerrieri in battaglia. Veniva consigliato di tenere sotto controllo il suo colore: un eventuale scurimento della pietra poteva essere considerato segno di adulterio.
Una curiosità: sapete perché il turchese si chiama proprio così?
Il suo nome ha a che fare con la sua scoperta in epoca medioevale, al tempo dei Crociati, quando furono proprio i Turchi a portare questa pietra in Francia: da lì il nome turquoise, e in italiano “turchese”. Letteralmente significa, perciò: “pietra turca”.
Una pietra assai versatile, adatta a tutte le carnagioni e a tutti gli stili
È una pietra assai versatile, perché si adatta a tutte le carnagioni, tanto chiare delle bionde che scure o olivastre delle brune. Può essere poi impiegato per realizzare bellissime collane, perfette su uno stile etnico, ma anche orecchini sofisticati che stanno bene su un outfit più classico, magari in total black, soprattutto se montati con oro giallo. Bracciali e collanine, soprattutto se montati con l’argento, sono invece l’ideale per un look sporty-chic, con jeans e camicia bianca, o caftani in cotone ricamato, che richiamano la stagione hippie e le atmosfere di Ibiza e Formentera.
Attenzione però alla sua manutenzione: il turchese è infatti il più delicato tra i gioielli in pietra. Basta un profumo, un olio, una crema particolarmente ricca (quindi anche una protezione solare) e può essere macchiato irrimediabilmente, addirittura facendolo cambiare di colore! Abbiatene perciò molta cura quando lo indossate.
Presso la gioielleria di Udine Giorgio Szulin in particolare troverai le creazioni in turchese del marchio Silvia Kelly.